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23 novembre 5 dicembre 2017

“Una Fiaba Misteriosa”

Personale di Roberto Staffilano

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27 gennaio  giorno della memoria

Presso Teseo arte & Biblioteca del Daverio

Personale del maestro Giorgio Celiberti

Memoria Viva

Info Messaggero Veneto 27/1/2016

 

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Dal 21 al 30 ottobre  
Franco Rota Candiani

“Luce del sud”

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Presso Teseo arte & Biblioteca del Daverio
inaugurazione
21 ottobre ore 18.30
Biblioteca del Daverio
Piazza Bertarelli 4
20122 Milano

Info Arte.it

Catalogo Skira “Luce del Sud” 

 

Dal 3 al 16 novembre

Presso Teseo arte & Biblioteca del Daverio

Gianni Berengo Gardin

Venezia “Le grandi navi”

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la mostra è realizzata in collaborazione con Contrasto Galleria Milano
presso Teseo arte & Biblioteca del Daverio
inaugurazione
3 novembre ore 18.30
Biblioteca del Daverio
Piazza Bertarelli 4
20122 Milano

info tgcom

Dal 24 marzo 2015 al 12 aprile

Presso Teseo arte & Biblioteca del Daverio

Lussi di Penelope

Esposizione: 25 marzo – 12 aprile 2015

Teseo Arte, corso Italia 14, Milano | Ingresso libero

 

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 Lussi di Penelope

 

OMAGGIO A GRANDI ILLUSIONISTI

Milano – dal 9 al 14 aprile 2013

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Dal 9 al 14 aprile 2013
Conferenza stampa 8 aprile 2013
Inaugurazione al pubblico: 9 aprile 2013 ore 18,00
“Non si vive di solo pane (seppur sacro) – aveva scritto Barnum, l’inventore del circo americano. – Anche la meraviglia può regalare una parte di riscatto dalle miserie quotidiane”.
Definito dalla stampa “giocoliere della creatività”, “alchimista del terzo millennio”, “riscopritore delle Wunderkammern cinquecentesche”, Pieter von Balthasar è da sempre il paladino della meraviglia, e quanto mai in questo mondo ammaccato: vive grazie all’incanto, alla sorpresa, allo stupore, all’illusione. Seguendo tale sua vena ha creato, in un’epoca di equilibri instabili, di disorientamento, di avvilimento, una serie di mobili-gioco – tavoli da soggiorno, coffee-tables, piccole librerie, consoles, sedie – che, pur assolvendo alle funzioni consuete (d’appoggio a libri, riviste, vassoi, CD, oggetti decorativi) sono concepiti in modo da dare l’illusione che ogni oggetto sia sospeso nell’aria. Mancano infatti i tradizionali piani d’appoggio (legno, vetro o quant’altro). Tutto vola: impressionante effetto-sorpresa.
Si tratta di una collezione di mobili-gioco, coi quali si può interagire, che sanno infondere la speranza di un’ottimistica meraviglia.
“E’ così che il creativo – a qualunque genere o livello appartenga – potrà affiancare il Creatore nel suo immane lavoro”.

 

Paolo Nicola Rossini – Disgregazione della memoria

 

Schermata 2016-02-10 alle 10.39.22

Galleria Spazio Solferino in collaborazione con L’Archivolto Events celebra l’estro creativo di Paolo Nicola Rossini, uno sguardo espressivo che esula dalla semplice rappresentazione fotografica e coglie lo spirito della condizione transitoria della realtà. La visione interiore dell’artista è rappresentata nelle sue immagini sospese tra passato e futuro, lo spirito predominante è una voluta evanescenza che ha il sapore del ricordo. La sfuggevolezza dei dettagli lascia spazio alla visione d’insieme. Nelle opere di Paolo Nicola Rossini la dimensione onirica contestualizza la realtà e la rende espressione artistica creativa, un lavoro di ricerca interiore volto a un’interpretazione universale, uno studio sensibile e attento che sottolinea l’emozione del momento in opere dall’effetto cromatico particolare.
Le opere di grande formato sono caratterizzate da un effetto cromatico puntinato che s’interfaccia alla superficie, determinando variazioni soffuse che donano all’immagine singolarità espressiva, il cui significato colpisce le percezioni individuali raccontate attraverso lo sguardo dell’artista.
La mostra Disgregazione della memoria sarà presentata l’8 novembre 2012 nella prestigiosa cornice L’Archivolto Events, dove sarà esposta fino al 17 novembre.

 

Péter Orbàn – Malgrado tutto

dal 4 al 20 ottobre 2012

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Inaugurazione 4 ottobre 2012 ore 19.00

Galleria Spazio Solferino espone le opere di Péter Orbán e celebra la sua genialità artistica, una personalità poliedrica espressa nei lavori di scultura e su tela dove i materiali e le lavorazioni rappresentano una profonda cultura espressiva capace di impressionare il pubblico che le osserva.
La materia è plasmata da una sensibilità poetica, l’arte diventa un racconto manifesto e, come parole sulla carta, definisce un concetto nello spazio, trasmesso come una voce narrante percepita però da un altro senso: la vista. Le opere di Péter Orbán delineano una dimensione diversa perché nate da uno studio appassionato che racconta una personale visione creativa, abbracciando diverse manifestazioni artistiche. Le parole, i pensieri, trasformano lo spazio e diventano segni, schizzi, disegni e sculture. La natura è fonte ispiratrice con i suoi moti e la matericità che determina le sue manifestazioni.
La materia è vivente: nelle sculture dove bronzo, rame, acciaio e pietra lavica convivono in un unicum artistico, traspare un messaggio che colpisce il pubblico. La complessità della realizzazione definisce un disegno apparentemente ordinato che ha la natura dei sogni, dei desideri e pensieri dell’artista, saldati e impressi nella realtà. Il valore artistico è un linguaggio che emerge dalle sensazioni percepite da chi osserva. Le opere, scultoree e su carta, rappresentano un percorso differente di volta in volta. I metalli, le tele, vengono plasmati, levigati, patinati, possiedono già una storia e ne inventano un’altra, come se la mano della natura li plasmasse con il linguaggio delle intemperie.

Ezio Alzani – Identità segnica

dal 24 maggio al 23 giugno 2012

Schermata 2016-02-10 alle 11.02.34

Vi è, nella storia lunghissima della pittura una specialità tutta italiana, quella della materia. La sua origine è forse molto lontana nei tempi, quando già la Roma imperiale giocava con gli encausti a decorare le pareti delle ville come se vi fossero appesi dei dipinti. Poi la questione venne dimenticata: gli affreschi medievali seguivano ben altre regole e la competizione fra nord e sud d’Europa portò alla vittoria della pittura all’olio dei fiamminghi, ma certamente non della materia ch’era per loro da stendere con la medesima accurata leggerezza di quella dei codici miniati. Ci volle la folle esperienza dei veneti per combinare il materiale nuovo con il gusto antico dell’impasto e nacque la pittura non disegnata ma immediatamente concepita sulla tela, quella della materia viva. Da allora chi lavora sulla penisola non riesce ad evitarne il fascino. Ecco perché il Novecento tutto in Italia si è dedicato alla ricerca della materia pittorica come parte integrante del percorso visivo. S’è formata una lingua che è diventata, nel momento della sua consapevolezza, linguistica. E siccome la linguistica nella seconda metà del ventesimo secolo ha scoperto i misteri della stratificazione semantica, le energie del segno e la sorpresa del graffio, la materia oggi esiste in quanto sedimentazione dove ogni strato porta a narrare una sua pulsione poetica. Questo è il lavoro nel quale Ezio Alzani procede da oltre quarant’anni, partendo come molti da una figurazione lombarda che inizialmente era di racconto e che, con gli anni, s’è fatta di pura espressione. Il percorso suo è comune a tanti che lo hanno vissuto in modo parallelo e ad alcuni che lo hanno intuito sin dall’origine, a Chighine come Morlotti già negli anni ’50. Ma tutti hanno sempre seguito il miraggio della creazione d’un mondo parallelo a quello della quotidianità, il mondo altrettanto reale e concreto dell’immaginazione, dove la fantasia si sedimentava col gesto nello spessore proprio della materia.

Alessandro Spadari – Big Bang

dal 15 marzo al 7 aprile 2012

Schermata 2016-02-10 alle 11.04.43

Alessandro Spadari nasce a Milano, figlio del pittore Giangiacomo, e si diploma all’Accademia di Brera. Nei suoi dipinti traspare la visione intima della realtà: la fluidità delle forme da vita a opere in cui lo spazio è definito dalla contrapposizione del colore e la sovrapposizione di diverse densità materiche, in uno studio pittorico di raffinata sensibilità.
L’artista traccia sulla tela nera un messaggio intimo, profondo e diretto. I contorni prendono forma davanti agli occhi di chi osserva e la cromia non cerca i dettagli: le sue tele cromatiche e monocromatiche parlano in una lingua capace di dare profondità alle ombre e definizione alle luci. La visione introspettiva diventa un messaggio subliminale che colpisce la percezione individuale, l’inconscio riconosce l’emozione e l’idea espressiva che da vita all’opera.
Nei suoi primi lavorii del 1997 si delinea un percorso conoscitivo personale, un Big Bang artistico da cui tutto ha inizio, giungendo alla definizione di un’espressione comunicativa che dà forma al concetto spaziale dell’artista. I soggetti emergono dallo sfondo e le pennellate liquide fanno trasparire sensazioni e stati d’animo, portando il dipinto a raccontarsi, in un linguaggio introspettivo che diventa condiviso ed emozionante.
Galleria Spazio Solferino, dopo il primo incontro con Alessandro Spadari, ne comprende la forza e il messaggio: con il passare dei mesi nasce un forte desiderio di rendere pubblica questa convinzione, dando agli appassionati e ai collezionisti, sempre alla ricerca di stimoli e raffinatezza, una mostra personale che celebri il talento di uno dei rappresentanti più significativi dell’arte contemporanea italiana.

 

Paolo Nicola Rossini – Mist

dal 9 febbraio al 2 marzo 2012

Schermata 2016-02-10 alle 11.07.22

I soggetti di Paolo Nicola Rossini sono una visione intima del tema della transizione, atmosfere sospese tra passato e presente che tendono a dissolversi facendo perdere la singolarità del dettaglio, enfatizzando la percezione del tutto, l’emozione che ne deriva. La sensibilità personale viene espressa nella ricontestualizzazione di paesaggi e oggetti all’apparenza comuni che acquisiscono una nuova dimensione personalizzata eppure condivisa, sia per gli sfondi su cui poggiano e si fondono che per un lavoro cromatico di graduale svuotamento e sovrapposizione.
Non sono fotografie in bianco e nero, non sono immagini a colori. Il concetto di transitorietà è delineato dalle lunghe esposizioni e l’uso dei diaframmi, i soggetti sono indefiniti e fuori fuoco, dissolti nel dettaglio, visibili nell’insieme. Stile ed evoluzione fotografica sono frutto di un processo self-taught, autonomo e non condizionato, se non da un’ispirazione personale e indipendente. L’immagine non è frutto di uno studio o di ritocchi significativi, la realtà è colta dall’obbiettivo e rappresentata nella sua singolarità espressiva.
Da sempre appassionato al mondo della fotografia, Paolo Nicola Rossini si avvicina al concetto artistico dopo la scoperta casuale del fascino racchiuso nei soggetti all’apparenza anonimi, comuni e spesso ignorati che nascondono un messaggio per chi sa e vuole leggerlo. Prendono vita situazioni e atmosfere, storie che viaggiano oltre il concetto temporale con un significato che arriva direttamente a chi osserva. L’apparente visione sospesa è un’apertura alle singole percezioni individuali che convivono e interagiscono con quella dell’artista.
Galleria Spazio Solferino conferma la passione per la forma d’arte moderna e contemporanea, fotografica e pittorica, proponendo opere di artisti affermati ed emergenti. Una ricerca culturale, curiosa verso tutto ciò che è Arte, manifesto del genio umano e rappresentazione del messaggio diretto che intercorre tra artista e osservatore.

Mimmo Rotella

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dal 13 aprile al 6 maggio 2011

Spazio Solferino celebra il genio di uno dei più importanti rappresentanti della scena artistica del XX secolo. In occasione del Salone del Mobile 2011, una mostra esclusiva del maestro Mimmo Rotella.
Mimmo Rotella racconta la visione di una società che tende a reprimere l’immaginazione collettiva. Il suoi décollage trasformano il quotidiano in una forma espressiva e di dialogo, prelevando un frammento della realtà e rivelandone i veri poteri comunicativi. Invece di aggiungere elementi all’opera, come avviene nei collage, Rotella li trasforma, li cambia, asportandone segmenti, come uno strappo di protesta verso una società che sopravvive tra falsi miti. Uno studio concettuale ricco di significati, nel quale i blanks, i manifesti pubblicitari, diventano opere d’arte grazie alla visione del maestro, che ha lasciato una memoria critica verso un mondo che ha voglia di cambiare, ma in cui convivono aspetti contrastanti.
Mimmo Rotella è stato uno dei massimi rappresentanti dell’arte contemporanea internazionale. Le opere esposte sono la testimonianza della raffinata e sottile visione dell’artista, nato a Catanzaro nel 1918 e morto a Milano nel 2006. Protagonista del Nouveau Rèalisme, ha vissuto l’esperienza del New Dada americano e si è affermato nella scena artistica, vedendo crescere il successo e il valore delle sue opere, esposte al MoMA, al Guggenheim Museum di New York e nei maggiori spazi del mondo.
A un anno dalla sua apertura, la galleria Spazio Solferino conferma la sua passione per l’arte moderna e contemporanea, proponendo sempre opere di artisti affermati ed emergenti. Una ricerca culturale nata dalla curiosità verso tutto ciò che è Arte, manifesto del genio umano e rappresentazione di un messaggio che diventa un dialogo tra l’artista e l’osservatore.

Maria Mulas – I Borghesi

dal 14 febbraio al 18 marzo 2011

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Lo Spazio Solferino, Galleria d’arte, inaugura la personale di Maria MULAS. ed è lieta di presentare tra le opere un inedita collezione di scatti dal titolo “I Borghesi”.

Maria Mulas Si stabilisce a Milano nel 1956, e inizia qui il lavoro artistico attraverso la fotografia a metà degli anni Sessanta. Tra il 1965 e il 1976 realizza soprattutto fotografie di teatro e ritratti, e nello stesso tempo conduce una ricerca su riti cosiddetti “sociali”. “Se fotografare è un modo di raccontare senza essere interrotti (ne contraddetti) – ha ben scritto di lei Lea Vergine nel 1985 – si potrà ben sostenere, nel caso di Maria Mulas, che il suo non è solo un discorso ma una girandola, addirittura un fuoco di artificio, con esiti clowneschi e raggelati al tempo stesso”.1988
Presso la galleria “II Milione” di Milano, presenta una serie di ritratti, risultato di una ricerca espressiva condotta senza I’intervento di un obbiettivo che deforma o migliora i soggetti ma, come sempre, rivolta tutta allo stadio del rapporto stretto che corre tra carattere e comportamento. Se, nelle fotografie di architettura, Maria Mulas si occupa del particolare anomalo che, attraverso I’uso della luce, modifica il significato dell’opera, nei ritratti, invece, mira alla sintesi.

Francesco De Molfetta / Fabio Weik

dal 13 dicembre 2010 al 10 gennaio 2011

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VOGLIAMO VIVERE, punto di fusione

Inaugurazione 05.10.2011 – Area Pergolesi, via Pergolesi 8, Milano

Ezio Alzani – Installazione + video arte.

Sedie alla ribalta

Milano design Week 2011
12 / 17 Aprile

Triennale di Milano
Viale Alemagna 6

Cocktail 12 Aprile dalle 19.00 alle 22.00
Live performance 12 / 14 Aprile

Tra le opere/sedie ci saranno quelle dei nostri artisti: Ezio Alzani – Francesco De Molfetta – Norman Douglas Pensa – Sabrina Ravanelli + Live perfomance di Fabio Weik

Stampa / Press

Scarica i nostri comunicati:

Comunicato Alzani

Comunicato Paolo Nicola Rossini

Comunicato stampa 30×40

Norman Douglas Pensa

Collettiva darte contemporanea

cs aam 2011 def 11.03