Paolo Nicola Rossini

Nascita 14-3-72 a Milano Studi: laurea giurisprudenza e studi economici Evoluzione nella fotografia artistica: Da sempre appassionato di fotografia, seppur inizialmente a livello del tutto amatoriale; inizialmente sono soggetti e dettagli di viaggi; quindi foto legate a soggetti di aviazione, una grande passione durata molti anni e tuttora in corso; L’avvicinamento, nel corso del 2008, a un concetto artistico di fotografia avviene in modo casuale scoprendo, quasi all’improvviso, il fascino di oggetti apparentemente del tutto anonimi, comuni, ignorati spesso abbandonati o dimenticati; da qui nascono le prime fotografie a tombini, mozziconi di sigaretta, case e fabbriche abbandonate, luoghi decadenti; I paesaggi e gli oggetti sono come sospesi nella realtà e nel tempo, sovrapposti a superfici grezze che li fanno ancor più risaltare in una versione personale e intima; Ai singoli soggetti si aggiungono in questa prima fase composizioni di sequenze fotografiche e multipli, che sono oggetto della prima mostra a Milano presso la galleria Effearte nell’ottobre del 2010 e del group show a St. Barthelemy, FWI, nel dicembre 2010; Gradulamente l’attenzione si sposta soggetti apparentemente più “comuni” reinterpretati in un modo del tutto personalizzato, sia per gli sfondi su cui poggiano e con cui si fondono, sia per un lavoro...
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Nascita 14-3-72 a Milano

Studi: laurea giurisprudenza e studi economici

Evoluzione nella fotografia artistica:
Da sempre appassionato di fotografia, seppur inizialmente a livello del tutto amatoriale; inizialmente sono soggetti e dettagli di viaggi; quindi foto legate a soggetti di aviazione, una grande passione durata molti anni e tuttora in corso;
L’avvicinamento, nel corso del 2008, a un concetto artistico di fotografia avviene in modo casuale scoprendo, quasi all’improvviso, il fascino di oggetti apparentemente del tutto anonimi, comuni, ignorati spesso abbandonati o dimenticati; da qui nascono le prime fotografie a tombini, mozziconi di sigaretta, case e fabbriche abbandonate, luoghi decadenti;
I paesaggi e gli oggetti sono come sospesi nella realtà e nel tempo, sovrapposti a superfici grezze che li fanno ancor più risaltare in una versione personale e intima;
Ai singoli soggetti si aggiungono in questa prima fase composizioni di sequenze fotografiche e multipli, che sono oggetto della prima mostra a Milano presso la galleria Effearte nell’ottobre del 2010 e del group show a St. Barthelemy, FWI, nel dicembre 2010;
Gradulamente l’attenzione si sposta soggetti apparentemente più “comuni” reinterpretati in un modo del tutto personalizzato, sia per gli sfondi su cui poggiano e con cui si fondono, sia per un lavoro di graduale svuotamento di colori; non è fotografia in bianco e nero né fotografia a colori; paesaggi rurali e urbani, visioni aeree, nuvole, dettagli di soggetti e “luoghi” sott’acqua, fino anche le persone; ma tutto sempre ricreando un ambiente sospeso tra passato e presente, indefinito nei suoi dettagli; ciò a sottendere un senso di transitorietà degli spazi, dei soggetti, delle persone;
La transitorietà si afferma come tema portante dei lavori; transitorietà come elemento fondamentalmente intrinseco nella realtà stessa, in particolare quella contemporanea, dove il presente è subito passato; i paesaggi e i soggetti tendono a dissolversi, perdono colore e definizione; questo è il tema e l’ispirazione per le opere della mostra personale, sempre a Milano, presso la galleria Dreamfactory nel novembre 2011;
In una continua evoluzione stilistica cambiano le modalità e gli strumenti fotografici allo scopo di cogliere sempre meglio il concetto di transitorietà; diaframmi sempre più chiusi e lunghe esposizioni, soggetti sempre più indefiniti e fuori fuoco; visibili nell’insieme ma quasi dissolti nel dettaglio;
Sia lo stile che il processo che l’evoluzione tanto della fotografia in sé quanto della post-produzione, sono assolutamente autonomi, self-taught, non condizionati, se non marginalmente, da alcun precedente insegnamento o specifica ispirazione da altri lavori; ciò per mantenere una ispirazione e un percorso personali e indipendenti;
non esistono foto di studio o ritocchi significativi e scenografici; il soggetto è la realtà; l’obiettivo è di coglierla in modo sempre più coerente con la propria visione personale e intima dei soggetti, dello spazio e del tempo.

Mostre:

ottobre 2010: Galleria Effearte, Milano, group show “Le Ragioni della Leggerezza”